In Zur Geschichte der psycoanalytischen Bewegung del 1914 Freud scriveva: «Tra i paesi europei, la Francia si è finora dimostrata il meno sensibile alla psicoanalisi (…)». Le ragioni generali del difficile ingresso della psicoanalisi in Francia vanno individuate: (a) nella distanza culturale e di mentalità della Germania dallo spirito e dalla cultura francese, e (b) nelle tensioni politico-ideologiche che caratterizzarono e segnarono il rapporto tra le due nazioni. In particolare, (c) la nuova psicologia con tutto il suo patrimonio innovativo [e sovversivo] di ipotesi, scoperte e teorie si scontrò con il muro solido della ricerca francese in ambito medico, psicologico e psichiatrico.

Specialmente nella psichiatria – forte di una tradizione di ricerca e di un patrimonio di esperienza secolare, oltre che di prestigiose ed influenti istituzioni – l’attenzione per gli sviluppi della psicoanalisi tardò a maturare. Freud fu praticamente ignorato dagli psichiatri francesi fino ad oltre il 1920. Solamente suscitarono un certo interesse i risultati dell’applicazione delle tecniche della psicoanalisi nello studio e nella cura delle psicosi svolte dagli psichiatri della clinica Burghölzli di Zurigo.

Gli articoli pubblicati da questa scuola, furono per lungo tempo la via privilegiata attraverso la quale gli psichiatri francesi giunsero a conoscenza della tecnica della psico-analisi e di alcuni suoi contenuti teorici. Alla determinazione di questo stato di cose non influì poco la mancanza di traduzioni di Freud. Lungamente circolarono compendi, commentari e traduzioni parziali ad opera dei primi psicoanalisti francesi…[CONTINUA]

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